mercoledì 1 febbraio 2017

Una riflessione di Paolo Donnina

Beato l'uomo che medita sulla sapienza e ragiona con l'intelligenza, considera nel cuore le sue vie, ne penetra con la mente i segreti.
La insegue come uno che segue una pista, si apposta sui suoi sentieri. Egli spia alle sue finestre e sta ad ascoltare alla sua porta. Fa sosta vicino alla sua casa e fissa un chiodo nelle sue pareti; alza la propria tenda presso di essa e si ripara in un rifugio di benessere; mette i propri figli sotto la sua protezione e sotto i suoi rami soggiorna; da essa sarà protetto contro il caldo, egli abiterà all'ombra della sua gloria.
Così agirà chi teme il Signore; Chi è fedele alla legge otterrà anche la sapienza. Essa gli andrà incontro come una madre, l'accoglierà come una vergine sposa; lo nutrirà con il pane dell'intelligenza, lo disseterà con l'acqua della sapienza.
Egli si appoggerà su di lei non vacillerà, si affiderà a lei e non resterà confuso. Essa l'innalzerà sopra i suoi compagni e gli farà aprir bocca in mezzo all'assemblea; egli troverà contentezza e una corona di gioia e otterrà fama perenne.
Gli insensati non conseguiranno mai la sapienza, i peccatori non la contempleranno mai. Essa sta lontana dalla superbia, i bugiardi non pensano a essa.
La sua lode non s'addice alla bocca del peccatore, perché non gli è stata concessa dal Signore. La lode infatti va celebrata con sapienza; è il Signore che la dirigerà.
( Siracide 14,20-15,10)

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