martedì 11 ottobre 2016

La Porta Alchemica di Rodolfo Miccoli



Trovandomi a Roma, mi sono recato presso i giardini di Piazza Vittorio 
che custodiscono un'autentica meraviglia: La Porta Ermetica, fatta 
costruire nel 1680, sotto gli auspici della regina Cristina di Svezia, dal 
marchese Palombara per arricchire la sua splendida villa. Detta 
porta, dava accesso, non solo in senso materiale, ma anzi, in essenza, in 
senso spirituale, al laboratorio alchemico del marchese ,che era il 
cenacolo dove confluivano ermetisti ed alchimisti provenienti da  tutta 
Europa. Questo grazie ai numerosi glifi,simboli ed epigrafi in essa 
inscritti.Un reperto piu' unico che raro, testimonianza di un mondo che 
non c'e'piu'e che tuttavia non puo‘non ispirare chi,ancora oggi,si 
dedica al compimento dell""Grande Opera".Purtroppo ho trovato il sito 
inspiegabilmente chiuso e quindi ho potuto scattare delle foto solo 
dall'esterno.Vi segnalo tuttavia che su questo stimolante argomento e'da 
poco uscito,per i tipi della Simmetria Edizioni,il testo di Nuccio 
D'Anna"La porta ermetica di Roma.un itinerario spirituale fra simbolismo 
e alchimia""



La Porta Ermetica di Piazza Vittorio a Roma è la straordinaria reliquia di un mondo sparito. Nei suoi stipiti e nel suo frontone si trovano incisi alcuni simboli alchemici che tracciano un vero e proprio itinerario di realizzazione spirituale. Non solo, ma questa serie ben strutturata di glifi, incisioni ed epigrafi rivelano gli stretti rapporti che i circoli di ermetisti italiani avevano stabilito con la confraternita della Rosa-Croce fiorita proprio in quel tempo nel Nord Europa. I simboli astrologici segnati sulla Porta Ermetica sono strettamente solidali con il sostrato minerale che sostanziava le attività di laboratorio degli alchimisti italiani e rivelano la profondità dell’azione spirituale del circolo che si era formato attorno alla regina Cristina di Svezia arrivata a favorire anche la costruzione di questa celebre Porta che ha arricchito la Villa del marchese Palombara. Il libro fa emergere dall’oblio non solo i simboli di queste consorterie semi-segrete, ma anche le operazioni rituali che sostanziavano la loro attività e la loro ricerca spirituale.
Nuccio D’Anna si occupa di simbolismo, dottrine spirituali e storia delle religioni. Ha pubblicato numerosissimi studi e saggi in numerose riviste e in raccolte di Atti di Convegno ai quali ha partecipato. È membro della Società Italiana degli Storici delle Religioni (SISR) e dirige la rivista trimestrale di cultura e spiritualità “Atrium”. Alcuni dei venti libri che ha scritto hanno toccato in modo particolare il mondo classico: Il Neoplatonismo (2012); Il dio Giano (1992); La Disciplina del Silenzio. Mito, mistero ed estasi nell’antica Grecia (1995); Il Divino nell’Ellade (2004); Il Gioco Cosmico. Tempo ed eternità nell’antica Grecia (2006); Mistero e Profezia. La IV egloga di Virgilio e il rinnovamento del mondo (2007); Publio Nigidio Figulo (2008); Da Orfeo a Pitagora (2011); Sapienza sacra ed esperienze estatiche. All’alba della civiltà ellenica (2015); Le radici sacre della moneta. Ha anche esaminato alcune correnti mistico-estatiche medievali ne Il Segreto dei Trovatori (2005); Il Santo Graal (2009); Il Cristianesimo celtico (2011); Melkitsedek. Il mistero di una figura biblica (2014); Hans Kayser e l’Armonia del Mondo (2015). Collabora da anni con prestigiose riviste italiane ed internazionali di studi storico-religiosi e di spiritualità.

Per gli acquisti il libro è disponibile nei maggiori store on line.



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