giovedì 9 giugno 2016

Recensione del Prof. Francesco Milesi




In occasione di un cenacolo fraterno tenutosi in fano il 19 maggio 2016
Inizio subito col dire che l'ultima fatica di Massimo Agostini 'Nel nome della Dea' è di grande interesse non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per coloro che per la prima volta si avvicinano al magico mondo dell'esoterismo.
Un mondo assai complesso, ma reso da Massimo in una prosa scorrevole e di facile comprensione, senza nulla rinunciare al rigore scientifico che sta alla base del libro.
Un ermetismo erudito, lo definirebbe Festugière, che ruota interamente attorno all'idea che l'uomo può scoprire il divino stabilendo una relazione mistica tra universo e umanità. Ma l'essenza divina che è in noi non è tale da poter essere liberata o rigenerata a caso, ma sono necessari strumenti molto precisi, tra i quali troviamo iniziazioni di diversa natura.
'L'esperienza iniziatica, sottolinea Massimo Agostini, deve condurre, non solo a penetrare il proprio sé malvagio e terribile, ma anche a domare i demoni che vi dimorano, riuscendo a trasmutare la loro energia imprigionante in una forza di luce'
Non poteva mancare la citazione del Corpus Hermeticum di Ermete Trismegisto poiché questo testo ermetico è alla base di tutta la tradizione esoterica, ermetica e alchemica dell'Occidente e specialmente il Primander ' primo trattato del Corpus ' è un vero e proprio percorso iniziatico attraverso il quale il profano viene condotto alla comprensione del Nòus (intelletto divino) e alla rinascita in Dio.
Grazie Massimo che attraverso la lettura del tuo libro ci hai permesso di approfondire l'evoluzione del pensiero esoterico ' religioso fin dai suoi albori.

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