lunedì 3 agosto 2015

Letture del Clan - Il Tradimento del Templare di Franco Cuomo



Attingendo da antichi rituali massonici, ancor oggi in uso nelle alte camere kadosh, dove si segue la via iniziatica templare, Franco Cuomo nel suo ultimo romanzo "Il Tradimento del Templare" (Baldini Castaldi Dalai) identifica nel cavaliere Squinn de Floyran colui che tradì, fornendo agli inquisitori di Filippo il Bello le informazioni che portarono alla rovina del Tempio.
La ricerca, però, pone interrogativi sulle motivazioni di Squinn, che in qualche modo lo riscattano, anche se negli antichi testi è paragonato a Giuda.
L'inchiesta di Cuomo mette in luce un fitto intrico di rapporti e di vicende bancarie, che pongono in evidenza il degrado dell'Ordine del Tempio al ritorno dalla Terrasanta, la disillusione dei suoi cavalieri, coinvolti in operazioni finanziarie nelle quali si rasentava l'usura, e soprattutto un insieme di intrighi volti a recuperare ciò ch'era andato perduto del tesoro templare. Con particolare riguardo a una preziosa reliquia che avrebbe assicurato al detentore un potere di ricatto enorme sul papato e le monarchie di diritto divino.
Da questo insieme di elementi scaturiscono le ragioni profonde del tradimento di Squinn, che a un'analisi storica approfondita assume più la parvenza di un estremo tentativo di recupero dell'antica dignità del Tempio, abbattendone simbolicamente le colonne per ricostruirlo alla luce di una diversa idealità. 
De Floyran,  che conosce il segreto occulto della reliquia perduta, è ricercato a Parigi da tutti coloro che ne intuiscono il potere. Vogliono a ogni costo interrogarlo gli agenti del re di Francia ma anche i mendicanti assassini della Corte dei Miracoli - dove Squinn è perdutamente amato dalla zingara Corinna - ma soprattutto i neri cavalieri kadosh, i "santi" della cavalleria esoterica, dei quali aveva un tempo aveva fatto parte. 
Il romanzo fornisce una spiegazione razionale della stessa maledizione scagliata dal gran maestro al rogo contro re Filippo e il pavido papa Clemente, suo indegno complice, incredibilmente avveratasi nel termine prescritto dell'anno.       
Ne deriva una spy-story medievale, nella quale il cammino di Squinn s'incrocia con protagonisti eccezionali dell'epoca, come Dante Alighieri (legato ai templari in quanto leader della setta dei Fedeli d'Amore) e personaggi del mondo islamico, nonché fuggiaschi ed esuli d'ogni specie, appartenenti alle più disparate corporazioni di mestiere. Con il coinvolgimento dei Banchieri lombardi e di altri grandi speculatori della finanza dell'epoca, ambiguamente legati a Filippo nella ricerca di ciò che resta del tesoro templare.
Un cruento regolamento di conti ristabilirà l'equilibrio nel Tempio, restituendo il potere al legittimo successore di Jacques de Molay, contro il quale si preparava un attentato.
E' un libro dal quale gronda sangue. Ma anche un libro che ci aiuta a intuire con sconvolgente realismo il segreto di tante verità perdute.
Franco Cuomo

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